L’uccisione dell’orsa KJ2, insorgono giustamente milioni di animalisti

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TROPPO pericolosa per gli uomini. Per questo l’orsa KJ2 è stata uccisa dagli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento. La decisione di sopprimere l’animale era stata presa con un’ordinanza emessa dal presidente della Provincia, Ugo Rossi. “Quando il pericolo sale oltre ad una certa soglia, si procede all’abbattimento anche per garantire la sicurezza delle persone”, ha detto Rossi rispondendo alle polemiche che sono esplose subito dopo la notizia. “Le condizioni di tempo, spazio, luogo e l’indice di pericolosità di questo esemplare hanno imposto questo tipo di scelta e anche perché la cattività degli animali è un fatto che può sembrare risolutivo, ma di fatto non lo è. Noi vogliamo andare avanti con il progetto Life Ursus. Chi vive in un territorio deve comunque vivere in sicurezza”. La fine della vicenda ha suscitato l’immediata reazione degli animalisti: “Non può essere l’orsa a pagare con la vita errori umani. Avevamo diffidato la Provincia a procedere con l’abbattimento, perché inutile e senza ritorno, ma evidentemente le pressioni politiche sono state più forti del buon senso”, è il commento amaro di Dante Caserta, vicepresidente Wwf, mentre l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) presenterà nelle prossime ore un’istanza di accesso agli atti per conoscere le motivazioni che hanno portato all’uccisione senza passare per la cattura dell’orsa, oltre che una denuncia per uccisione di animale contro i responsabili.

Per l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) l’abbattimento dell’orsa  “è un vero e proprio delitto, un crimine contro gli animali, la natura, la biodiversità e in spregio ai milioni di cittadini italiani che hanno chiesto di lasciare in pace l’orsa, per chiarire le dinamiche dell’incidente in cui l’orsa sembra essere stata vittima di una aggressione e trovare soluzioni alternative alla troppo facile deriva dell’abbattimento”. E lancia anche una sorta di campagna di boicottaggio nei confronti del Trentino e della sua economia. La bufera di polemiche contro la morte dell’orsa è solo all’inizio. Ricorda la vicenda dell’orsa Daniza il consigliere provinciale M5S Filippo Degasperi: “La scelta di uccidere l’orsa KJ2 palesa una grossolana incapacità e chiarisce al mondo che la Provincia Autonoma di Trento non è in grado di gestire positivamente il progetto di ripopolamento tanto decantato negli anni. L’inadeguatezza della Provincia è riuscita a trasformare una risorsa in un problema, la cui unica soluzione è l’eliminazione fisica”.

Luana Zanella, esponente dell’esecutivo dei Verdi minaccia di denunciare Rossi, “visto che si è constatato che l’animale era ricercato solo per aver risposto all’aggressione di un uomo con il suo cane il 22 luglio”.

Anche Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, fa riferimento all’episodio del 2014: “Non è bastato il caso dell’orsa Daniza, uccisa dall’anestesia mentre tentavano di catturarla. Nonostante gli appelli, gli avvertimenti, gli ammonimenti, i ricorsi, l’amministrazione provinciale di Trento ancora una volta ha dato prova di prepotenza e crudeltà, dichiarando e portando fino in fondo una guerra all’orsa KJ2 terminata, come purtroppo avevamo previsto, con la morte dell’animale. Va da sé – prosegue l’ex ministro – che invocheremo chiarezza in tutte le sedi, politiche e giudiziarie, e non cesseremo di farlo finché non sapremo tutto quello che c’è da sapere, finché non saranno individuati i responsabili, finché i responsabili non pagheranno. Nulla, però, potrà restituire la vita a KJ2, rea di essere se stessa, un animale selvatico che reagisce alle ‘offese’ dell’uomo con le unghie e con i denti. La responsabilità di questa morte ricade interamente su chi l’ha voluta e preordinata, ben sapendo che non era necessaria”.

“Eravamo preoccupati per la vita dell’orsa KJ2 e purtroppo puntualmente quello che avevamo pensato si è avverato, gli assassini hanno colpito ancora e ieri sera hanno ucciso KJ2 l’orsa che rappresentava a loro dire un pericolo per la comunità umana”, scrive l’Aidaa, Associazione italiana in difesa di animali e ambiente, che “sospende tutte le attività associative in segno di lutto per quanto accaduto e invita tutti gli italiani al boicottare da subito i prodotti trentini, ed a disdire le vacanze o i soggiorni programmati nella provincia autonoma di Trento”.

Si dicono sconvolti dalla conclusione della vicenda i rappresentanti di Lav: “Si tratta di un verdetto di condanna vergognoso, una sentenza senza processo, emesso sulla spinta emotiva e irrazionale di un’amministrazione provinciale che vuole pieno diritto di vita e di morte sugli orsi e dove la possibilità di cattura era solamente un alibi per nascondere una chiara intenzione”. Lav lamenta che in Trentino “non vi è stata un’educazione alla convivenza e al rispetto reciproco. Dopo l’uccisione camuffata di Daniza, l’assassinio di KJ2 è una presa di posizione diretta contro gli animali e contro l’ambiente e una chiara espressione dell’incapacità della Provincia di Trento di gestire il piano di salvaguardia dell’orso bruno”. (Tratto da Repubblica)

Dove arriva l’uomo arrivano i disastri! E’ quello l’habitat naturale degli Orsi? Si! E’ quello l’habitat naturale dell’uomo? Cosa aspetta a dimettersi questo sedicente presidente della provincia di Trento? Facesse una cosa giusta!!  Incapace di gestire un orso, ridicolo!! (Giancarlo Marescia)

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