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Panico, crolli, e circa 200 feriti dopo il terremoto di magnitudo 6.7 nel Mar Egeo: 120 sull’isola di Kos e 80 a Bodrum, sulla costa turca. Dei feriti nella località turistica greca, almeno tre sono considerati gravi. Due turisti sono morti, un cittadino turco e uno svedese. La scossa si è verificata alle 1,31 ora locale (mezzanotte e mezza in Italia). La profondità dell’epicentro è di appena 10 km, ma in mare (a 16 km dall’isola greca di Kos, dove ci sono state appunto le due vittime e la maggior parte dei feriti) e questo ha attenuato gli effetti sulla terraferma turca producendo i maggiori danni sul territorio greco. L’isola è praticamente devastata, con crolli diffusi e edifici pericolanti.
Un pontile di un bar sull’acqua è crollato, isolando gli avventori su una piattaforma pericolante sul mare. Molti sono stati messi in salvo dalla Guardia Costiera e dai vigili del fuoco. È caduto anche il soffitto di un caffé ed è probabile che proprio lì ci siano stati i due morti e un numero imprecisato di feriti. Nei crolli che si sono verificati in tutta l’isola però, potrebbero esserci state altre vittime, visto che alcuni tweet parlano di almeno 5 morti. Secondo le tv turche, oltre a Bodrum altre persone 20 sono state medicate a Datca, sulla sponda opposta del golfo di Gokova. Intanto “l’Unità di crisi della Farnesina e l’Ambasciata d’Italia ad Atene sono al lavoro da questa notte per escludere la presenza di connazionali tra le vittime del sisma”, spiega in una nota il ministero degli Esteri. Kos è una meta richiesta. Sette ragazzi reatini in viaggio per la maturità siono spostati in una zona dell’isola più sicura e lontana dal mare. “Al momento – ha detto uno dei genitori – non possono lasciare Kos, l’aeroporto è fuori uso, hanno avuto molta paura ma stanno tutti bene”. (Repubblica)