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“Hanno usato un missile intercontinentale”: ora l’ammissione arriva dallo stesso Pentagono. A conferma del massimo allarme, ma anche dell’impotenza degli Stati Uniti, di fronte all’ennesima “provocazione” militare della Corea del Nord. Per molte ore i vertici delle forze armate Usa ieri erano stati i più prudenti, perfino reticenti, nel definire l’esatta natura del lancio-test effettuato da Pyongyang. Solo nella tarda serata di Washington, mentre si concludeva la festa nazionale dell’Independence Day, è arrivata la parola chiave. “Intercontinentale”, o in sigla Icbm (Inter-continental ballistic missile): significa che l’ultima generazione di missili lanciata dal regime nordcoreano potrebbe raggiungere in teoria la costa Ovest degli Stati Uniti, per lo meno l’Alaska.